Evita questi 3 errori quando crei immagini per la stampa!

Il design fai-da-te è ormai la tendenza più diffusa anche fra aziende e professionisti. Gli strumenti online o i software gratuiti sono talmente diffusi che, spesso, chi ha bisogno di stampare del materiale non ricorre all’aiuto di un grafico professionista, ma si limita a portare in tipografia le grafiche che ha elaborato in proprio. Non c’è nulla di male a voler ridurre i costi, naturalmente, ma il rischio di commettere errori e di ottenere risultati di scarsa qualità è alto. E non stiamo parlando solo delle qualità estetiche del prodotto finale, ma di veri e propri errori tecnici che possono compromettere la qualità del lavoro. Quando si progettano immagini e grafiche destinate alla stampa, infatti, bisogna tener conto di aspetti tecnici che non si applicano alle immagini che vediamo sugli schermi. Quello che va bene per un post su Instagram o Facebook può non essere sufficiente per creare un flyer o una locandina efficace. Se hai scelto di cimentarti con la creazione delle tue grafiche, ma vuoi comunque stampare materiali di qualità, fai attenzione a questi 3 errori molto comuni!

1. Modalità: da RGB a CMYK

Questo è il primo scoglio col quale i non addetti ai lavori si scontrano, soprattutto se utilizzano, senza conoscerli bene, programmi come Photoshop. Quando parliamo di “modalità” ci riferiamo al modo in cui i colori sono assemblati per comporre le immagini. Senza voler entrare in un discorso troppo tecnico, si può immaginare la modalità come una “tavolozza” primaria, composta da pochi colori, che si combinano per creare milioni e milioni di sfumature. Il formato più diffuso per le immagini su schermo è il cosiddetto RGB (Red-Green-Blue, ovvero Rosso, Verde e Blu) e si riferisce al modo in cui il software assembla i colori per creare le immagini sullo schermo. La maggior parte delle stampe a colori, invece, operano in quadricromia, nel formato chiamato CMYK (Cyan-Magenta-Yellow-Key/blacK, ovvero ciano, magenta, giallo e nero). Quando si acquistano le cartucce per la stampante di casa, è facile vedere proprio questi quattro colori sulla confezione delle ricariche. La maggior parte delle tecniche di stampa combina questi inchiostri per creare le immagini. Questo vuol dire che le immagini, prodotte di solito in modalità RGB, dovranno essere convertite in CMYK prima di stampare. La conversione può creare qualche piccola differenza nel risultato finale.

stampa in quadricromia

2. Immagini vettoriali e stampa grandi formati

Questo è un problema che affligge molti professionisti della stampa, quando ricevono ordini per grandi formati, ma le immagini fornite non sono adatte a coprire tali formati. Se hai deciso di mandare in stampa il tuo banner, il cartellone pubblicitario della tua attività o anche una semplice locandina, assicurati che il formato delle immagini sia adatto. Un’immagine troppo piccola, come una foto a bassa risoluzione o un logo in formato jpeg, non potrà essere allargata senza perdere di qualità e creare uno spiacevole effetto sgranato. Se l’immagine che devi stampare in grande formato è una fotografia, assicurati che l’originale sia in altissima risoluzione. Se invece è una grafica, produci o procurati il file in formato vettoriale. La grafica vettoriale è un particolare tipo di grafica computerizzata che non produce le immagini come semplici combinazioni di pixel colorati sullo schermo, ma come una serie di informazioni matematiche. Questo vuol dire, per esempio, che un logo disegnato e salvato come file vettoriale, potrà essere ingrandito all’infinito senza mai perdere di qualità. Non tutti i programmi di grafica possono produrre file vettoriali: se non hai esperienza di questo genere di design, ti conviene affidarti a un professionista per ottenere risultati di qualità.

3. Occhio ai margini!

Uno degli errori più comuni, dai quali si riconosce il lavoro di un grafico “improvvisato” rispetto a quello di un professionista, è il mancato rispetto dei margini. Normalmente, non tutte le parti di un’immagine sono uguali. Siamo abituati a vedere le cose più importanti al centro e a “leggere” l’immagine dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra. Questa considerazione dovrebbe bastare a farci concentrare gli aspetti più importanti del lavoro grafico nella parte centrale del campo visivo, ma c’è una ragione assai più pratica e importante: le stampanti hanno sempre un minimo margine di errore, che deriva da molteplici fattori. Questo vuol dire che non si può avere la certezza assoluta che l’immagine stampata sarà allineata al millimetro con quella sullo schermo. Se, per esempio, una scritta si trova in alto a sinistra nell’immagine, a 5 centimetri dal bordo sinistro e a 4 da quello superiore, può darsi che, nella versione stampata, queste distanze subiscano variazioni di qualche millimetro. È buona norma, quindi, non inserire elementi fondamentali del design troppo vicino ai bordi dell’immagine. Per avere un’idea chiara di come gestire i margini, è una buona idea contattare la tipografia che dovrà stampare il materiale: spesso sarà possibile ricevere un template con le dimensioni dei margini.

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