Tutti giudicano un libro dalla copertina. Ma anche un settimanale, un magazine, un albo a fumetti. Certo, non si dovrebbe, eppure sappiamo benissimo che la prima impressione è quella che conta. La rimonta dell’editoria, che ha di recente dimostrato come la carta stampata non abbia alcuna intenzione di cedere il passo al kindle, ha dimostrato che la creazione di copertine interessanti e affascinanti è ancora un’arte che ha presa sul pubblico. Come si crea una copertina che attiri l’attenzione? Ecco alcuni consigli per fare in modo che la tua pubblicazione non rimanga sugli scaffali!
Una copertina che faccia venire “l’acquolina in bocca”
Qual è la funzione di una copertina ben progettata? Far venire voglia di aprire il libro. Per ottenere questo scopo è necessario suscitare delle sensazioni, generare emozioni specifiche, a prescindere dal titolo e dall’autore. Deve avere un valore per sé. Prova a fare un giro in libreria: quali copertine ti incuriosiscono, anche se non conosci i nomi degli autori e anche se non si tratta di titoli celebri? È assai probabile che a fare la differenza siano immagini ben confezionate e un buon uso dei colori.
Le immagini sono più importanti del testo – ma occhio ai colori!
Ma come… in un libro? No, solo sulla copertina. Ci sarà tempo, una volta aperto il libro per concentrarsi sulle parole. Gli esseri umani, però, rispondono più rapidamente agli stimoli visivi che a quelli verbali ed è per questo che una copertina che sia “pensata per immagini” ha generalmente più successo. Scegli colori vivaci, in una combinazione che sia piacevole e al tempo stesso generi emozioni. È ormai nozione comune, per esempio, che il rosso sia il colore più “eccitante”, quello che attira più rapidamente l’attenzione. Attenzione però a non esagerare: un uso eccessivo di rossi troppo violenti rischia di ottenere l’effetto contrario, generando ansia e allontanando il potenziale lettore. Online puoi trovare moltissimi tool gratuiti per generare combinazioni di colori che funzionino armoniosamente e attirino l’attenzione.
Lavora sui materiali
Alcune delle copertine più interessanti in circolazione sono quelle che utilizzano materiali leggermente diversi dalla classica carta o dal cartoncino. Non è necessario fare grandi investimenti: basta alternare superfici lucide e opache, magari aggiungendo piccoli inserti in tessuto o in diversi tipi di cartone, per trasformare immediatamente il libro in un oggetto di design desiderabile di per sé, che il lettore vuole tenere in mano. Un altro esempio è quello, sempre più diffuso, delle copertine che possono essere lette solamente al tatto. Un esempio è l’ultima edizione della Penguin del capolavoro di George Orwell, 1984. Il titolo del libro e il nome dell’autore sono coperti da rettangoli neri, proprio come accade quando si censura un documento ufficiale. Per “leggerli” è necessario prendere in mano il libro, toccarlo, esporlo alla luce e rigirarlo fra le mani: l’interesse è assicurato!
Grafica o foto?
La tentazione di mettere una foto sulla copertina di una pubblicazione è grande, ma il risultato spesso lascia a desiderare. Se scegli di utilizzare una fotografia, assicurati che sia di ottima qualità, realizzata da un fotografo professionista e soprattutto che sia integrata nella grafica della copertina in modo armonico, ovvero che non sia in eccessivo contrasto con gli altri elementi (nome dell’autore, titolo, eventuale sottotitolo ,etc). Anche la stampa che sceglierai dovrà essere di ottima qualità, altrimenti il rischio di ottenere un prodotto dall’aspetto dozzinale sarà alto. Se non hai la certezza di poter utilizzare una bella fotografia, ben integrata nel progetto, rivolgiti piuttosto a un grafico professionista per ottenere un buon effetto grazie all’utilizzo di forme, colori e caratteri tipografici. Nel dubbio, opta per eleganza e semplicità.
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