Le magliette personalizzate sono uno dei prodotti da stampa più richiesti sia dai privati che dalle aziende. In giro se ne vedono a migliaia: alcune sono piccole opere d’arte che chiunque vorrebbe indossare. E poi ce ne sono altre, che magari ci vengono regalate e che accettiamo con un sorriso, sapendo che non le metteremo mai in pubblico. Qual è la differenza? Spesso si tratta di errori elementari, che in molti commettono quando creano questo tipo di merchandising, che è semplice solo in apparenza. Ti è mai capitato di stampare delle magliette e di avere una splendida idea per il tuo design, ma di restare deluso dal risultato finale? Probabilmente sì. In questo post ti sveliamo gli errori più comuni e ti spieghiamo come evitarli!
1. Questione… di taglia!
No, non stiamo parlando della taglia della maglietta, ma della dimensione del disegno. Un errore molto comune è quello di stampare il proprio design a casa, su un foglio A4, e di appoggiarlo su una maglietta per vedere se “ci sta bene”. Ora, come primo passo, questo non è del tutto sbagliato di per sé, ma non può essere l’unica considerazione che si farà sulla dimensione del disegno. La differenza fra una t-shirt piacevole da guardare e una che ci sembra istintivamente “sbagliata” spesso è da ricercare nel rapporto fra la dimensione della superficie stampata e quella del disegno. Per esempio, dovremo tenere presente che diverse taglie e modelli di magliette offriranno una superficie di stampa diversa. Una maglia da uomo taglia XL e una da donna taglia M, una felpa con tasche e cappuccio e una maglia per bambini non hanno solo dimensioni diverse, ma anche proporzioni diverse. Inoltre, bisogna considerare che ci sono forme che creano l’illusione occupare uno spazio maggiore. Se, per esempio, il tuo design prevede una forma rotonda o quadrata al centro, sarà meglio scegliere una dimensione leggermente più piccola di quella standard.
2. Posizionare le immagini
Quando si crea un’immagine al computer, è facile centrarla rispetto alla superficie geometrica su cui si trova. Le cose cambiano, quando ci ritroviamo il nostro disegno, per così dire “in 3D”, indossata da un essere umano in carne e ossa. Uno degli errori più comuni, commessi da chi non ha mai stampato magliette personalizzate, è quello di collocare l’immagine in un generico “centro”, che, quando si va in stampa, si rivela visivamente tutt’altro che… centrato. Il disegno, per essere visibile, dovrebbe trovarsi più o meno al centro del torace, non troppo sotto il collo e certamente non sulla pancia. È importante tenere presente la conformazione della maglietta, le curve dello specifico modello (per esempio, le magliette da donna sono più “svasate”, mentre quelle da uomo sono dritte sui fianchi) e anche la taglia.
3. Le magliette personalizzate non sono cornici fotografiche
Mai come in questo caso, è importantissimo capire la differenza fra i colori che si vedono sullo schermo e quelli che verranno stampati. La stampa su stoffa non ha le stesse possibilità di quella su carta in termini di dettagli, sfumature e numero di colori. Per questo motivo, stampare fotografie sulle tue magliette personalizzate non è una buona idea e non ti darà mai dei risultati di alto livello. Qualche eccezione si può fare per le foto in bianco e nero su magliette bianche o molto chiare, ma in linea di massima, se non hai mai stampato questo tipo di merchandising, è meglio limitarsi alle grafiche e lasciar perdere le foto. Un altro effetto che è bene evitare è quello del rettangolo stampato sulla maglietta. Una foto, infatti, ha sempre un contorno rettangolare o quadrato. Se l’immagine che si inserisce nel disegno non è scontornata, si avrà sempre quell’effetto sgradevole, come se un foglio fosse stato appoggiato sulla maglietta. Il disegno non sarà mai davvero una parte dell’oggetto, ma sempre un elemento estraneo. Un altro fattore importante da considerare sono i colori: meglio usarne pochi e in combinazioni pensate per essere in armonia col tessuto. Soprattutto quando si intende stampare magliette personalizzate in più tinte, bisogna considerare la possibilità di variare i colori del disegno, per renderlo sempre ben leggibile e gradevole.
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